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Un luglio tra smartphone, nuovi social e AI

18/07/2024 17:04

Silvio Carnassale

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Un luglio tra smartphone, nuovi social e AI

Un luglio bollente tra mancanza di sonno, nuove piattaforme social e integrazioni con l'AI!

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Tra l'immensa mole di notizie dal mondo digitale arrivate questo mese, ne ho selezionate tre, anticipate sui social nelle scorse settimane e che ora andrò ad approfondire.

 

Il doomscrolling ci rovina il sonno più della luce blu

 

Per le (poche) persone che leggeranno questo articolo, mi auguro fortemente che non sia a letto alla sera, prima di andare a dormire. Sembra infatti che la pratica, più volte indicata come negativa per la qualità del sonno, vada evitata per svariati motivi. Fino a poco tempo fa, diversi studi tendevano a identificare con la cosiddetta “luce blu” della retroilluminazione degli schermi un potenziale indiziato per la mancanza o la cattiva qualità del sonno. 

 

La luce blu, infatti, tenderebbe a sopprimere la melatonina, l'ormone che produciamo per aiutare ad addormentarci. Oltre a questo, altererebbe i ritmi circadiani, andando appunto a generare insonnia. Ma la revisione di ben 11 studi scientifici, effettuata poco tempo fa e pubblicata sulla rivista Sleep Medicine Reviews, ha portato a dei risultati più contrastanti. La luce blu degli schermi, infatti, non sarebbe sufficientemente potente da alterare il nostro ritmo circadiano, men che meno a produrre diminuzioni di melatonina apprezzabili. 

 

Ma allora perché l'evidenza scientifica ci mostra un aumento della cattiva qualità del sonno in numerosissime persone che usano lo smartphone a letto prima di dormire? Perché entrerebbero altri fattori in gioco e hanno tutti a che fare con la testa. Il principale responsabile, infatti, sarebbe il cosiddetto Doomscrolling, una pratica certificata soprattutto dall'inizio della pandemia di COVID 19 e consistente nella ricerca assidua di notizie con un impatto negativo sulle nostre persone. Questa pratica, ovviamente, genera ansia, ma non è l'unica. Se l'ultima azione che compiamo prima di andare a letto è visualizzare contenuti che, in qualche modo, ci generano apprensione, addio sonno tranquillo. Anche la semplice visione di email di lavoro avrebbe un effetto notevole, per non parlare delle eventuali notifiche, con relativi suoni e vibrazioni, che molti tengono attive anche durante la notte. Oltre a questo, la pratica di fissare uno schermo retroilluminato compiendo azioni “attive”, come giocare o anche solo scorrere il feed di un social, causa secchezza negli occhi, perché tendiamo a sbattere meno le palpebre e costringe il nervo ottico e il cervello a un'azione più concentrata che guardare la TV. Questo fenomeno sembrerebbe avere un particolare impatto sui minori, che tra l'altro, nei controversi studi sulla luce blu, sarebbero anche più sensibili ai suoi effetti.

 

La soluzione? Come sempre, cercare di limitare l'uso dello smartphone prima di andare a letto, preferendo magari attività come la lettura. Anche perché, se la luce blu non causa direttamente una perdita di sonno, è pur sempre vero che la retroilluminazione tende a stancare gli occhi e di certo non migliora le cose, considerando anche tutte le ore che passiamo durante il giorno a fissare gli schermi. Buona camomilla!

 

Negli USA sta spopolando Noplace, la nuova piattaforma dalla home personalizzabile

 

La galassia dei social è in perenne movimento. Oltre alle piattaforme più vecchie e storiche che resistono, a vari livelli di decadenza, ogni anno nuovi social nascono, crescono e puntano a minacciare lo status quo. L'ultimo ritrovato è Noplace, piattaforma presente anche da noi su invito (ma dove al momento manca la lingua italiana) e che sta facendo numeri importanti soprattutto negli USA. 

 

Noplace non utilizza algoritmi per la visualizzazione dei contenuti nel suo Feed, ma si affida all'AI per mostrare, in maniera riassuntiva, tutto quello che è accaduto nelle ultime ore. A fronte di questo “motore moderno”, però, il social richiama, soprattutto nella sua home, i modelli e anche i colori di quello che fu Myspace, una delle piattaforme più amate dagli allora giovani Millennial. Noplace sta spopolando soprattutto tra la Gen Z, a conferma del crescente disinteresse di questa generazione verso le forme tradizionali di social e la ricerca di qualcosa che a loro pare più “vintage”. A differenza di Facebook, Instagram o TikTok, infatti, non è possibile caricare video o gallerie di immagini, ma solo pensieri, un po' come si faceva con Twitter agli albori della piattaforma. Queste apparenti combinazioni contraddittorie gli permetteranno di insediare i giganti digitali? Lo vedremo vivendo (e personalizzando il profilo): nel dubbio, ci resta sempre l'omonima canzone dei Backstreet Boys.

 

Microsoft vuole potenziare OneNote con la sua AI Copilot

 

L'AI, lo sappiamo, permea sempre di più la nostra società. Tutti i grandi giganti del web stanno lavorando alacremente per i propri modelli e per contrastare il dominio di OpenAI, con alterne fortune. Uno di questi è proprio Microsoft, che starebbe lavorando a un'integrazione ulteriore della sua AI dentro l'utilizzatissima app OneNote. Ma a cosa potrebbe servire l'intelligenza artificiale all'interno di un applicativo per prendere note? Semplice, utilizzando il suo modello predittivo per comprendere le note scritte a mano e tradurle in testo digitale. Una sorta di OCR ottimizzato, se si è esperti di trasposizione di caratteri dal cartaceo al digitale. Non solo, da alcune note scribacchiate, tipo lista della spesa, Copilot dovrebbe comprendere il senso e la funzione del testo e restituire all'utente una versione formattata e ordinata. In realtà, l'AI è presente su OneNote già dal novembre scorso, utilizzata come strumento per riassumere e rielaborare rapidamente i contenuti testuali. Ma ora, Microsoft sembra pronta a farle fare un salto di qualità. La funzione è in fase di testing per pochi utenti, ma è possibile che arrivi presto al grande pubblico.